Alla ricerca dell’intima essenza del paesaggio
Fin da bambino ho sempre provato un’attrazione particolare per la natura in tutti i suoi molteplici aspetti: le piante, gli animali, le montagne, il mare hanno sempre suscitato in me profonde emozioni. Probabilmente questo è dovuto anche al fatto che ho sempre vissuto in stretto contatto con la natura. Ricordo che trascorrevo i momenti liberi delle mie giornate perdendomi nell’osservare i paesaggi e i piccoli particolari che li caratterizzavano e che scoprivo in essi. Un semplice tramonto, l’apparire di un capriolo dal folto del bosco o il suono del vento tra gli alberi durante le quotidiane passeggiate all’aperto mi riempivano di sensazioni e di stupore davanti all’immensità del mondo naturale.
Survivors
Questa passione è aumentata sempre di più con il passare degli anni e ha raggiunto il punto di massima espressione tramite la scoperta della fotografia e, in particolare, della fotografia paesaggistica, che è diventata via via uno strumento sempre più potente per raccontare le mie sensazioni ed emozioni.A dire il vero, all’inizio cercavo di osservare il paesaggio ed esprimere al meglio la bellezza che osservavo e che desideravo immortalare. Con il passare del tempo, la mia visione è profondamente cambiata: dall’uso della macchina fotografica per fissare nell’immagine tutta la bellezza che osservavo, sempre più mi sono ritrovato a “ri-creare” il paesaggio, cercando di farlo diventare la proiezione delle mie emozioni. Sento che non deve essere semplicemente l’immagine che colgo a dover creare l’emozione, ma l’emozione che deve portare a creare l’immagine ed esprimere così la mia personale visione della realtà, in un processo che non è registrazione ma interpretazione e trasformazione.
Memento
In questo senso, lo scatto diventa il risultato di un lungo percorso di avvicinamento, dapprima interiore, durante il quale elaboro il concetto che voglio esprimere attraverso l’immagine, e in seguito esteriore, quando progetto la ricerca del luogo, della scena e del momento migliore. Solo se ho costruito bene questo percorso, lo scatto potrà esprimere al meglio il mio immaginario e si realizzeranno le condizioni per la perfetta fusione tra significante e significato.
Inner mirror
L’attesa che precede lo scatto di una fotografia è perciò particolarmente stimolante ed emozionante, perché è parte integrante della creazione artistica, un po’ come un viaggio introspettivo alla ricerca di me stesso.E così, l’interpretazione si realizza solo se divento parte integrante del paesaggio, se riesco a stabilire un rapporto di profonda simbiosi con il luogo che fotografo, con quello che vedo e che mi circonda e che mi permette di comprenderlo e di comprendermi.
Interstellar